In questo ebook ho riunito dodici racconti brevi e brevissimi che ruotano intorno al tema della morte, spesso violenta. Il tono è prevalentemente drammatico, ma non mancano accenti ironici e surreali, che sono caratteristici della mia scrittura.
Qui di seguito alcuni estratti.
L’uomo le indicò una strada in cui girare, poi un’altra. Le mostrava le vie da prendere solo con un cenno della mano, dopo l’ordine di partire non aveva più aperto bocca. Chi era? Sbirciò verso di lui. Lo aveva appena intravisto, nella penombra del tramonto ormai quasi trascorso. Né giovane né vecchio, né bello né brutto. Un uomo come tanti, di quelli che se ti passano accanto sul marciapiedi neppure te ne accorgi. Nel suo aspetto nessuna traccia lasciava intuire chi fosse, da che cosa fuggisse. Aveva commesso un reato o era una vittima? Era disposto a usare la pistola contro di lei? L’aveva minacciata per indurla a partire, ma avrebbe sparato se lei non avesse obbedito?
(da “Fuga”)
Un uomo con le mani sporche. Anche i vestiti sono macchiati. Uccide con un coltello. Un colpo e poi un altro e un altro ancora. È per questo che c’è tanto sangue. Dappertutto.
Il coltello affonda nel petto. Ne esce sangue. Estrae il coltello e lo affonda nella pancia. E poi ancora nello stomaco, nella pancia, decine di volte. Facile. Facilissimo, dopo il primo colpo.
Si ferma ansimando. Affaticato.
Ripone in tasca il coltello e si piega sul corpo scivolato a terra, fra vecchie scatole di cartone e bottiglie vuote. Rifiuto tra i rifiuti. Il sangue ha inzuppato la camicia e scende sull’asfalto. Lui lo guarda affascinato.
(da “Libero, finalmente “)
Iniziò a scattare foto: dettagli, scena d’insieme, il corpo. Era bella, ma aveva qualcosa che lo turbava. Si guardò intorno alla ricerca di indizi sentendosi come il suo eroe, Philip Marlowe. Finalmente gli si presentava l’occasione di dar prova del suo acume: avrebbe scoperto l’assassino e si sarebbe fatto conoscere. La sua carriera di investigatore avrebbe avuto una svolta decisiva. Verso l’alto, ovviamente.
(da “Una giornata no“)
Questa prigionia mi fa tornare alla mente i libri che divoravo da ragazzo, in cui gli eroi superavano prove e difficoltà di ogni genere e i cattivi soccombevano sempre. Quei cavalieri popolavano la mia fantasia, ed ero con loro quando fuggivano dalle segrete in cui il nemico li aveva gettati, quando si battevano in duello per salvare la fanciulla del cuore o l’amico ferito, quando cavalcavano. Li ammiravo con tutto me stesso, e sognavo di diventare come loro. Invece sono un funzionario di banca a pochi anni dalla pensione, e loro un lontano ricordo che questa assurda situazione, chissà perché, ha evocato.
(da “Impossibile“)
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