Il mese di gennaio 2016 ha regalato a me e al mio blog un record, di sicuro piccolo per molti altri, ma di tutto rispetto per me: oltre 1000 visitenel mese. Mai successo finora, in oltre due anni, mai superate le circa 500.
Quindi grazie a tutti coloro che passano di qui e danno un’occhiata.
Colgo l’occasione per dire che prima di mettere “mi piace” a un post su un blog leggo l’articolo. Magari per questo non riesco a “piacciarne” (che termine orribile, ma per scherzo questa volta lo uso) molti.
Premetto che non intendo pubblicizzare né Amazon né il loro programma Kindle Unlimited, anche se ho pubblicato i miei ebook solo su questo store (per motivi di praticità e tempo, sostanzialmente) e li ho resi tutti disponibili al programma KU.
gli ebook disponibili in KU sono contraddistinti da questa indicazionee da questa sul lato destro dello schermo
Voglio solo descrivere brevemente di cosa si tratta, perché ho visto che persone che leggono e pubblicano su Amazon non hanno ben chiaro il funzionamento di questo programma.
Preciso anche che nel seguito mi limito a parlare del funzionamento che ha KU attualmente, tralasciando la storia: da quando è stato avviato (gennaio 2015) ha già subito almeno un paio di variazioni.
Aspetti che interessano il lettore
In pratica è una sorta di abbonamento: pagando 9,99 euro al mese è possibile scaricare e leggere tutti gli ebook che si desiderano. Ovviamente ci sono alcuni limiti:
L’ebook deve essere stato reso disponibile al KU (dall’autore o dall’editore).
Non si possono scaricare più di 10 ebook per volta (per scaricarne di nuovi se ne devono restituire altrettanti).
L’ebook viene cancellato dalla libreria del lettore quando questi smette di pagare l’abbonamento.
Aspetti che interessano l’autore
Quando un lettore, dopo aver scaricato l’ebook con KU, inizia a leggerlo, l’autore percepisce un pagamento per ogni “pagina” letta. Con “pagina” Amazon intende un numero che calcola sulla base dell’effettivo contenuto dell’ebook, ovvero Kindle Edition Normalized Pages (KENP). L’importo corrispondente ad ogni KENP è diverso a seconda della nazione dello store; per il mese di dicembre 2015 l’importo per Amazon.it è stato di quasi 0,0043; per il mese di gennaio 2018 è stato di oltre 0,0044.
Vediamo adesso i limiti e i possibili problemi:
Per aderire al programma KU l’autore deve registrare l’ebook in KDP, ovvero lasciare il suo ebook in esclusiva sullo store di Amazon (cioè non può pubblicarlo su altri store)
il guadagno può essere minore rispetto a quello ottenuto con una vendita (dipende ovviamente dal numero di pagine lette e dal costo dell’ebook ovvero dal guadagno in caso di vendita)
se il lettore non legge l’ebook con iun dispositivo Kindle (sia esso computer o ebook reder o cellulare) ma lo converte per leggerlo in un formato diverso dal “.mobi” su un ebook reader di altra marca l’autore non guadagna nulla.
Se un lettore che ha scaricato l’ebook con KU pubblica una recensione su Amazon non viene contrassegnata con la dicitura “acquisto verificato”.
Vediamo adessoi vantaggi:
È possibile che più persone scarichino l’ebook visto che risulta gratis per chi ha l’abbonamento.
Per ogni scarico l’ebook risale comunque la classifica.
Se l’ebook ha molte KENP il guadagno potrebbe risultare maggiore che per una vendita, se il prezzo dell’ebook è basso.
Al momento non mi viene in mente altro, se qualcuno ha domande risponderò, secondo la mia esperienza.
Questo è il link di Amazon in cui si possono leggere le informazioni (per i lettori): AmazonKindleUnlimited.
E questo un altro articolo su Kindle Unlimited dal blog di Keihra Palevi, con ulteriori spiegazioni.
Qualche altro brano sulla scrittura dalla raccolta di saggi di Primo Levi; le citazioni che seguono sono tratte daScrivere un romanzo.
Cosa si prova a scrivere d’invenzione? Scrivere di cose viste è più facile che inventare, e meno felice. È uno scrivere-descrivere: hai una traccia, scavi nella memoria prossima o lontana….
Scrivere un romanzo è diverso, è un superscrivere: non tocchi più terra, voli, con tutte le emozioni, le paure e gli entusiasmi del pioniere in un biplano di tela, spago e compensato; o meglio, in un pallone frenato a cui si sia tagliato l’ormeggio. La prima sensazione, destinata a ridimensionarsi in seguito, è quella di una libertà sconfinata, quasi licenziosa. Puoi sceglierti l’argomento o la vicenda che vuoi, tragica fantastica o comica, lunare o solare o saturnina; puoi situarla in un tempo che sta fra il Primo Giorno della Creazione (od anche prima, perché no?) e l’oggi, anzi il futuro più remoto, che è ti lecito modellare a tuo piacere…
Tutta la Terra è tua, anzi il cosmo; e se il cosmo ti è stretto, te ne inventi un altro che faccia al caso tuo. Se obbedisce alle leggi della fisica e del buon senso, bene; se no va bene lo stesso, o magari anche meglio; in ogni caso non scatenerai nessuna catastrofe, tutt’al più qualche lettore pignolo i scriverà per esprimere urbanamente la sua delusione o il suo dissenso.
Sull’affermazione che uno scrittore non scatenerà nessuna catastrofe non sono completamente d’accordo: ci sono stati libri che hanno avuto un forte influenza sui lettori, pur senza arrivare a generare catastrofi. Il discorso sulla libertà di argomento, ambientazione, trama ecc invece lo condivido in pieno.
Da stasera, 27 Gennaio, il mio romanzo Agnes è online sullo store di Amazon.
Questa la sinossi: Agnes ha settant’anni e non si è mai mossa dalla città in cui vive e quasi mai dal quartiere in cui abita e in cui ha insegnato per tanti anni. Un giorno, dopo aver letto la biografia di un pittore a lei sconosciuto sente che è stato il destino a mettere questo libro nelle sue mani e che deve sapere di più sull’artista e vedere i suoi quadri; non trovando alcuna notizia su di lui né in biblioteca né su Internet si reca nel paese in cui sembra che il pittore abbia vissuto ma trovare le sue tracce è quasi impossibile. Agnes comunque non si arrende e, inseguendo il pittore, intreccia nuovi rapporti e si trova, suo malgrado, a tirare un bilancio della propria vita, a scoprire il perché delle scelte fatte e capisce che un futuro è ancora possibile.
Dall’introduzione: Se è vero che ogni cosa che scrivo è un’esperienza stimolante, la stesura di Agnes mi ha dato forse qualcosa in più del solito e spero che la lettura risulti altrettanto interessante. Il testo è frutto di un lavoro lungo, impegnativo e di molte revisioni, mi auguro che i refusi sfuggiti siano davvero pochi (sembra impossibile ma qualcuno si nasconde così bene da passare indenne anche molte riletture).
Una riflessione: Benché siano già diversi gli ebook che ho pubblicato come self, l’uscita di Agnesmi emoziona particolarmente, non so perché. Eppure tengo a tutte le mie storie (non intendo dire con questo che sono belle storie, solo che per me sono state e sono importanti)…
Altro giro in biblioteca, dove ho riportato senza aver letto Bionde a pezzi di Candace Bushnell (iniziato ma non mi piaceva); La trilogia di Valis (Valis – Divina invasione – la trasmigrazione di Timothy Archer) di Philip K. Dick (dopo una cinquantina di pagine di Valis mi sono arresa perchè, almeno per il momento, non mi andava di proseguire); Russian Roulette di Lilith di Rosa (neppure iniziato, non mi attirava più).
I romanzi che ho preso oggi credo che li leggerò tutti. Eccoli:
Ecco altre letture di questo mese, si tratta di un ebook e di un libro cartaceo, entrambi poco impegnativi, di intrattenimento, come credo che si dica.
Esprimi un desiderio, Natalia Rosetti
Ebook. Un rosa dalla trama abbastanza originale e fantasiosa, con un “lui” che è una sorta di fantasma; nel finale manca a mio parere la spiegazione del perché è successo tutto quanto si è letto fino a quel punto. Comunque è una lettura piacevole, una storia scritta con ironia.
Summer and the City, Candace Bushnell
(titolo originale Summer and the Ciry. A Carrie Diaries Novel, trad. Annalisa Crea) Non ho mai visto Sex and the City e neppure letto altri libri della Bushnell (anzi, Bionde a pezzi che ho preso in biblioteca e iniziato un paio di settimane fa l’ho abbandonato) e ho provato una moderata curiosità di scoprire il perché di tanto successo. Non mi pare di aver fatto grandi scoperte, comunque il libro è leggero, leggibile, a volte appena spiritoso. Può andare bene per rilassarsi, niente di più. A parte che il modo in cui dipinge New York non la rende poi così attraente, almeno relativamente a come sono le persone che vi si possono incontrare. La storia? Quella dei due mesi estivi che una quasi diciottenne, Carrie, che abita in provincia, trascorre a New York: frequenta una scuola di scrittura, conosce persone, intreccia qualche rapporto sentimentale, partecipa a feste. Comunque, come assaggio di questa autrice mi è sufficiente questo romanzo, non credo che ne leggerò altri.
L’altrui mestiere è una raccolta di scritti di Primo Levi; uno di questi si intitola Perché si scrive? Ed elenca nove possibili risposte, ciascuna corredata di una breve spiegazione.
In questo articolo mi limito a riportare le risposte secche, come si dice.
perché se ne sente l’impulso o il bisogno
per divertire o divertirsi
per insegnare qualcosa a qualcuno
per migliorare il mondo
per far conoscere le proprie idee
per liberarsi da un’angoscia
per diventare famosi
per diventare ricchi
per abitudine
Al momento a me non vengono in mente altre risposte, ovvero risposte che non siano simili o comprese in queste nove. E secondo voi, invece, perchè si scrive?
Diciamo che ho finito l’ennesima rilettura-revisione di Agnes e che ho deciso che è stata l’ultima. (lo so che iniziare un pezzo con diciamo non è un gran che, sorry). L’idea è di pubblicare l’ebook entro la fine di gennaio (2016).
Agnesè un romanzo breve che racconta di una settantenne, ovvero la settantenne Agnes parla di sé in prima persona al presente. La storia inizia con lei che acquista una lampada e riceve in regalo dall’antiquario che gliela vende un libro. La lettura di questo libro induce Agnes a partire alla ricerca di un pittore e dei suoi quadri. In sintesi la storia è tutta qui: Agnes e la sua ricerca. Però, come lei stessa dice:
una ricerca non è mai fine a se stessa e quello che si trova non è mai quello che si credeva di trovare, almeno non solo.
Agnes incontra persone, fa domande, cerca risposte, anche in se stessa.
Che poi la vecchiaia non è affatto quieta: con le sue ansie, paure, fragilità e la sensazione della morte che si fa sempre più vicina… Da un lato è come se la consapevolezza che la fine è dietro l’angolo (anche se la fine, in realtà, è dietro l’angolo a qualunque età) ammantasse tutto di un velo attraverso cui ogni cosa si mostra nella sua futilità, inutilità e indifferenza, dall’altro è come se inducesse al carpe diem, almeno una volta o almeno un’altra volta, spronando a fare qualcosa che valga la pena di essere fatto.
Marcela Serrano è nata a Santiago del Cile nel 1951 ed è una delle più importanti scrittrici sudamericane. Si è sempre impegnata per la realtà politica del suo paese e sostiene le rivendicazioni femministe, temi, entrambi, che si ritrovano costantemente nei suoi romanzi.
I suoi romanzi hanno per protagoniste belle figure di donne e, secondo me, colgono con una grande sensibilità i vari aspetti della psicologia e della condizione femminile.
I libri di Marcela Serrano
(la prima data è riferita alla pubblicazione originaria e l’altra alla prima in Italia)