(titolo originale Effekten af Susan– trad. Bruno Berni – pubblicato nel 2016)
So che estrapolare un brano da suo contesto può alterarne e perfino stravolgerne il significato. Ma corro lo stesso il rischio, perché quanto sto per riportare mi sembra che si adatti a qualunque paese.
È Susan, a parlare, rivolta al marito, Laban, un musicista.
«Siamo immersi in una specie di musica d’ambiente, Laban. E non è solo qui, è ovunque in questo paese, l’ho sempre sentita. È una canzonetta che dice che tutto va bene, che possiamo prendercela con calma, che i nostri bisogni sono soddisfatti. Qualcuno si occupa del nostro benessere, le meraviglie non hanno fine, dobbiamo solo rilassarci e goderci la vita. È un canto di sirena. Deve farci dimenticare che viviamo in una finestra temporale molto breve. Deve farci dimenticare una fame più profonda. Ma con me non funziona, Laban. Io ho sempre fame.»