(Titolo originale “Writing down the bones”, Traduzione di Bernardo Draghi; originale pubblicato nel 1986; edizione italiana da me letta del 1987)
Diversi anni fa qualcuno mi consigliò questo libro sulla scrittura creativa. L’ho letto e riletto più volte, trovando sempre qualche stimolo nuovo, qualche incoraggiamento.
Ho pensato di riportare alcune delle frasi che ho sottolineato durante queste mie letture. Oggi vi propongo la prima.
Il lavoro dello scrittore consiste nel dar vita al banale, nel ridestare il lettore all’eccezionalità dell’esistente.
Questa affermazione esprime, a mio parere, qualcosa di analogo al concetto secondo cui le storie sono tutte simili, sono il modo e lo stile di raccontarle a renderle diverse.