tornato in mente via FB
Questo breve romanzo di Beppe Fenoglio mi ha riportata indietro nel tempo, a quando, poco più che adolescente, ho letto altre sue opere, fra cui “Il partigiano Johnny” e “I ventitré giorni della città di Alba”. Il tuffo nel passato è stato doppio, perché oltre a ricordare la me di allora, ho ritrovato una scrittura e dei temi che nei romanzi di adesso (e sì che sono trascorse solo alcune decine di anni dal 1963, anno di pubblicazione, postuma, di “Una questione privata”) non ci sono.
Forse è una scrittura meno moderna o forse solo più colta e più poetica. Spiego cosa intendo con un esempio, una parte della descrizione del protagonista:
Milton era un brutto: alto, scarno, curvo di spalle. Aveva la pelle spessa e pallidissima, ma capace di infoscarsi al minimo cambiamento di luce o di umore. A ventidue anni, già aveva ai lati della bocca due forti…
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