(titolo originale The Crack in Space, 1966; trad. Simona Fefè (200))
In questo romanzo, ambientato nel 2080, Dick immagina che per la prima volta in USA venga eletto un presidente di colore.
A parte ciò volevo riportare un brano sui sogni, intesi come aspirazioni, che viene pronunciato da un personaggio secondario, quasi alla fine del romanzo.
«Se hai nutrito delle speranze,» spiegò Hadley dopo una pausa «tirare avanti dopo averle perdute diventa difficile. Abbandonare i sogni non è complicato; quella è la parte facile. Qualche volta capita di doverlo fare. Ma dopo…» gesticolò lamentandosi. «… Con che cosa li sostituisci? Con niente. E il vuoto è spaventoso. Immenso. E in un modo o nell’altro assorbe tutto il resto; qualche volta è più grande del mondo intero. E cresce. Si fa infinito. Capisci di che cosa sto parlando?»