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Superficie – Olivier Norek * Impressioni di lettura

(Titolo originale “Surface”, Traduzione di Maurizio Ferrara; originale pubblicato nel 2019, edizione digitale italiana da me letta del 2022, Rizzoli)

Un bel giallo, o poliziesco che dir si voglia. In effetti “poliziesco” è un termine adeguato perché la storia ha come protagonista una poliziotta, Noémie Chastain.

Il romanzo si apre con un’azione che vede Noémie condurre la sua squadra (antidroga) nella casa in cui si nasconde un trafficante che le spara un colpo di fucile in pieno viso. La giovane donna si trova così con un lato del volto deturpato da più cicatrici e ha comprensibili difficoltà ad accettarlo; ha comunque il desiderio di tornare quanto prima a lavorare, nonostante che a causa lo shock subito abbia perso – temporaneamente – un po’ di sicurezza e le capiti di dimenticare delle cose. Riceve un valido aiuto dallo psichiatra Melchior mentre il suo superiore e il suo vice (che era anche il suo uomo) ritengono opportuno allontanarla dal suo posto nella polizia parigina.

Noémie viene inviata perciò ad Avalone, un paesino di una regione del sud della Francia, dove potrà stare tranquilla e riprendersi dalla brutta esperienza e ha la missione di verificare se si possa fare a meno del commissariato del luogo, dove solitamente non succede quasi niente di criminale.

Ad Avalone Noémie si ambienta meglio e prima di quanto aveva immaginato e si sente un po’ in colpa perché la sua relazione sul commissariato probabilmente sarà determinante per la sua soppressione. Ma proprio quando sta per tornare a Parigi viene ritrovato un cadavere e lei deve rimanere per occuparsi dell’indagine, che intraprende dapprima controvoglia – perché vorrebbe tornare al suo posto nella squadra antidroga della capitale – poi con sempre maggior impegno. Procedendo con il lavoro, piano piano comincia anche a sentirsi meno in difficoltà per il suo aspetto. Le sue capacità e il suo intuito la conducono alla soluzione, nonostante si tratti di un delitto di parecchi anni prima.

Il personaggio di Noémie mi è piaciuto molto, mi è sembrato molto realistico, con la sua disperazione iniziale nel vedere il viso deturpato da più cicatrici, con i suoi scoppi di rabbia e la sua aggressività dettati dal disagio di essere vista, osservata, studiata, con la sua tenacia e la sua determinazione che la portano a risolvere un caso apparentemente quasi dimenticato.

Mi è piaciuto anche lo psichiatra che l’aiuta a riprendersi psicologicamente, sia quando è in ospedale, sia dopo che è uscita e anche (tramite computer) quando si è trasferita ad Avalone: è spesso un poco ironico e talvolta quasi brutale, e riesce ad avere con Noémie un rapporto per lei costruttivo.

I personaggi sono molti ed è interessante come ciascuno reagisce quando incontra Noémie per la prima volta. Dal canto suo lei dapprima cerca perfino – quando è possibile – di non mostrare il lato sfigurato del viso, poi, con il passare del tempo, affronta l’esame con aggressività, con ironia e infine con una certa indifferenza; certo quando è immersa nelle indagini per l’omicidio ha come obiettivo scoprire la verità e pensa molto meno a cosa la gente possa dire di lei e delle sue cicatrici.

Sinossi

A Parigi nessuno vuole più la capitana Chastain. Laggiù ad Avalone, tutti temono la sua indagine.

Per il direttore della polizia giudiziaria di Parigi la capitana della squadra antidroga Noémie Chastain è diventata un vistoso, scomodo ingombro. Il suo volto sfregiato da un colpo di fucile durante un blitz è un richiamo inquietante ai rischi del mestiere, nocivo per il morale dei colleghi. Così, senza tante cerimonie viene spedita in via provvisoria ad Avalone, nell’Aveyron: sulla carta, un’opportunità per rimettersi in sesto tra colline e campi disseminati di fattorie nella campagna occitana; di fatto, un trasferimento strategico per dare modo e tempo a chi di dovere di inchiodarla a una scrivania, abbastanza lontano dagli sguardi altrui. Nella sonnolenta cittadina, a ridosso di un lago artificiale, il compito di Noémie è valutare la possibile dismissione del commissariato locale, istituzione forse poco utile in quel luogo tranquillo. I giorni si trascinano con la lentezza di un continente alla deriva, fino a quando le acque del lago restituiscono alla superficie un fusto di plastica con dentro un cadavere. Parigi ha tradito Noémie Chastain, e ora, in questa lontana provincia, lei trova la forza e la determinazione di affrontare una nuova indagine fitta di segreti gravi e antichi. Anche se le risposte sembrano svanite nelle pieghe del tempo, irrimediabilmente erose dall’acqua, ormai inghiottite dai profondi silenzi custoditi con ostinazione degli abitanti di Avalone.

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