(edizione pubblicata dal Il Saggiatore nel 2014, traduzione Mauro Gaffo)
Che Asimov sia uno scrittore geniale me ne sono resa conto da tempo ma ogni volta che leggo qualcosa di suo questa convinzione prende nuovo vigore.
La raccolta di 21 racconti “Sogni di robot”, comprende storie di argomento vario, tutte a tema fantascientifico e, in molti casi, con approfondimenti psicologici notevoli, scritte nel corso di diverse decine di anni. I personaggi, siano essi umani, robot o computer sono caratterizzati e mostrati in modo da colpire profondamente il lettore per quanto risultano realistici sotto l’aspetto psicologico.
Del resto è superfluo, in fondo, sottolinearlo, dato che ho premesso quanto trovi geniale Asimov e dato che questa opinione non è certo solo mia.
Per mia memoria e perché mi piace schematizzare riporto nel seguito di questo articolo un cenno a ciascuno dei racconti, che ho raggruppato per tema.

Robot
Il piccolo robot perduto (Little Lost Robot, 1947)
(Mi pare che questo racconto sia presente anche in “Io, robot”). La dottoressa Calvin, robopsicologa e protagonista di diversi racconti sui robot) ha il compito di individuare in un gruppo di robot apparentemente tutti uguali uno che è difettoso.
Sogni di robot (Robot Dreams, 1986)
Ancora la dottoressa Susan Calvin che analizza i sogni di un robot il cui cervello positronico è stato costruito da una giovane robopsicologa n modo innovativo, basandosi sulla geometria frattale.
Luciscultura (Light Verse, 1973)
La vedova di un astronauta-eroe è diventata una collezionista di oggetti d’arte e ha al suo servizio moltissimi robot domestici, fra cui uno difettoso che non vuole far riparare, per rispettare la sua natura. Spesso organizzava mostre di lucisculture, per cui era famosissima.
E poi, naturalmente, c’erano le lucisculture… una sinfonia di luci…
Sally (Sally, 1953)
Jake è un uomo che raccoglie e si prende cura di vecchi modelli di automatomobili, nell’ambito di un’organizzazione che si chiama Fattoria. Un giorno si presenta da lui un tipo che vuole acquistare alcune automatomobili per cambiare loro il motore, mettendone uno moderno, per poi rivenderle e fare grossi guadagni. Jake non è d’accordo ma sembra che l’altro possa costringerlo ad accettare la sua proposta…
Multivac/computer
Multivac è un grande e potente (quasi onnipotente verrebbe da dire…) calcolatore.
L’ultima domanda (The Last Question, 1956)
Sulla possibilità di ricreare l’energia una volta che tutta l’energia e la materia dell’universo saranno consumate.
Barzellettiere (Jokester, 1956)
Multivac e l’umorismo.
Diritto di voto (Franchise, 1955)
Ogni volta che ci sono le elezioni il grande computer sceglie la persona che gli servirà come campione per interpretare la volontà della popolazione americana; su questa base fornirà il risultato delle elezioni inclusa la nomina del presidente. Il ruolo che questa persona ricopre è considerato di responsabilità ed è un grande onore.
La macchina che vinse la guerra (The Machine that Won the War, 1961)
Dopo aver vinto la guerra contro i denebiani, davanti al Multivac finalmente spento, i tre uomini responsabili delle operazioni militari e di Multivac si scambiano confidenze, scoprendo che in fondo il merito della vittoria non è stato proprio tutto di Multivac…
Vero amore (True Love, 1977)
Un programmatore utilizza di nascosto l’elaboratore per suoi scopi personali fra i quali la ricerca della sua donna ideale. Dopo un primo tentativo destinato all’insuccesso la ricerca prosegue ma quando l’uomo sta finalmente per coronare il suo sogno…
9 volte 7 (The Feeling of Power, 1958)
In un mondo in cui tutti i calcoli vengono effettuati dai computer e gli uomini non sanno più farli, un uomo è riuscito a imparare di nuovo a fare le moltiplicazioni e le altre operazioni. Il mondo scientifico è dapprima sorpreso e incredulo poi decide di proseguire su quella strada, perché un uomo è più economico di un calcolatore.
Entità extracorporee/alieni
S come Zebatinsky (S as in Zebatinsky, 1957; poi Spell My Name with an «S»)
Cosa succede a cambiare l’iniziale del proprio cognome fidandosi di uno strano numerologo.
Occhi non soltanto per vedere (Eyes Do More Than See, 1965)
Ricordi di un passato lontano eoni…
Cosa importa a un’ape (Does a Bee Care?, 1957)
Un uomo a cui piace guardare le stelle, o meglio un punto preciso del cielo da ottomila anni…
L’ultima risposta (The Last Answer, 1979)
Un uomo muore; la sua anima o comunque una parte del suo sé incontra una voce che gli dice che continuerà ad esistere per l’eternità e discutono su questo
Coltura microbica (Breed There a Man?)
Il dottor Ralston, grande scienziato, ritiene di che l’umanità sia una sorta di coltura microbica di esseri alieni ed è pertanto tenuto in cura da uno psichiatra.
L’ospite (Hostess, 1951)
Una coppia non troppo ben assortita ospita un alieno, un medico del pianeta di Hawkins (un hawkinsita), un essere che respira cianuro. Fra le altre cose Asimov immagina, a proposito degli alieni:
Quando erano state trovate forme di vita sui pianeti di stelle lontane, una delle più interessanti scoperte di valore universale era stato il fatto che, per quanto la vita potesse basarsi su sostanze diverse dalle proteine e persino su elementi diversi dal carbonio, la vita intelligente era sempre di natura proteica. E questo significava che ciascuna delle cinque forme di vita intelligenti poteva sostentarsi per periodi prolungati nutrendosi del cibo di una qualunque delle altre quattro.
Vari temi
L’ultimo nato (The Ugly Little boy, 1958)
Esperimenti di teletrasporto di esseri viventi dal passato, anche molto remoto, fra cui un bambino di Neanderthal a cui viene dato il nome di Timmy. Il rapporto che si crea fra lui e miss Fellowes. l’infermiera che lo accudisce, diventa sempre più simile a quello madre-figlio; a questa relazione partecipa anche Hoskins, lo scienziato che dirige le ricerche, ma non con lo stesso coinvolgimento. Le ricerche seguite con molta attenzione dal mondo scientifico e dai giornalisti…
Tutti i giornalisti si affannavano a scrivere ogni parola di Hoskins, non ci capivano niente, ed erano sicuri che non avrebbero capito nemmeno i loro lettori, ma suonava tutto molto scientifico e l’importante era quello.
Crumiro (Strikebreaker, 1956)
Un terrestre è in visita sul pianetino Elsevere; qui è in sciopero la famiglia che si occupa di riconvertire i rifiuti organici perché viene discriminata dal resto della popolazione, anche se abita in una casa dotata di tutti i comfort. Viene infatti considerata intoccabile a causa dell’attività che svolge, che pure è fondamentale per la sopravvivenza di tutti gli abitanti del pianetino.
Le acque di Saturno (The Martian Way, 1952)
La Terra non vuole più fornire acqua agli uomini che abitano su Marte. Un gruppo di questi marziani ha un’idea per procurarsi una grande riserva di acqua.
La palla da biliardo (The Billiard Ball, 1967)
Rivalità fra un professore che ha vinto due premi Nobel per la fisica e l’uomo che ha applicato le sue scoperte teoriche accumulando così un ingente patrimonio.
Una questione di memoria (Lest We remeber, 1982)
Un uomo mediocre, John Heath, accetta di sottoporsi a un esperimento che gli espanderà la memoria in modo tale che potrà ricordare qualunque cosa abbia fatto/letto/visto (anche prima dell’esperimento). Questo gli dà un grande potere e cambia le dinamiche dei suoi rapporti interpersonali e di lavoro.
Il racconto mi ha ricordato molto “Fiori per Algernon” di Daniel Keyes (del 1959, seguito poi dal romanzo omonimo e da cui è stato tratto anche un film), anche se il protagonista, Charlie Gordon, ha un carattere e un comportamento completamente diverso da quelli di John Heath. E diverse sono le sensazioni che si provano leggendo le due storie: Charlie lo si ama, John molto meno.
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