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Nascita e fine dei Cavalieri Templari: ricerche storiche a cura di Sergio Bertoni – Segnalazione

Segnalo l’uscita di questo interessante saggio di Sergio Bertoni. Se volete sapere di più su questo bravo autore potete leggere questi altri articoli: Delitti misteriosi, L’intruso e altri racconti, Paride Passacantando.

Queste le parole dall’autore

Come ho cercato di chiarire nel miglior modo possibile, il mio è stato solo un lavoro di ricerca e… sartoria (cuci e scuci) realizzato consultando dizionari, enciclopedie, biblioteche, libri specializzati e interessanti seri blog dedicati (ovviamente citati nella bibliografia) e cercando di riassumere il tutto in una novantina di pagine.

Cover Templai Bertoni

Sinossi

La storia dei Cavalieri Templari ha sempre affascinato moltissime persone. Sulla loro gloriosa storia, e sulla loro triste e infamante fine, si sono scritti interi volumi, alcuni molto seri e ben documentati, altri di pura fantasia e gravati da un’infinità di esoteriche sciocchezze. Da parte mia non ho assolutamente inteso scrivere un’opera nuova, bensì ho cercato di strutturare un racconto storicamente attendibile, raccogliendo e riportando, dopo accurata selezione, molte delle notizie che compaiono sia in seri testi letterari, sia in moltissimi e interessanti siti, che si trovano su Internet, e ai quali sono lieto di indirizzare i miei cortesi lettori.


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Le carte di Propp #1

Anni, fa, leggendo Grammatica della fantasia, di Gianni Rodari, ho scoperto l’esistenza delle carte di Propp. Si tratta di una schematizzazione delle trame delle fiabe e quindi delle storie in generale.

Le schematizzazioni mi intrigano e questa, in particolare, mi intriga doppiamente perché è legata alla scrittura. La teoria di Propp si può estendere alle storie in generale, non è valida solo per le fiabe. In sintesi si può dire che “le storie sono sempre le stesse”. Quindi quello che differenzia le une dalle altre è il modo di scriverle, inteso magari in senso lato, includendo elementi come l’ambientazione, il linguaggio, il punto di vista.

Propp scompone la struttura delle fiabe in funzioni e formula tre principi:

1 gli elementi costanti, stabili della favola sono le funzioni dei personaggi, indipendentemente dall’esecutore e dal modo dell’esecuzione;
2 il numero delle funzioni che compaiono nelle fiabe di magia è limitato;
3 la successione delle funzioni è sempre identica.

Per capire cosa Propp intende per funzioni ecco l’elenco delle prime:

1 allontanamento
2 divieto
3 infrazione
4 investigazione
5 delazione
6 tranello
7 connivenza
8 danneggiamento (o mancanza)
9 mediazione

Già con queste prime nove funzioni vengono in mente trame e storie, o, almeno, parti di esse, no?

Vladimir Jakovlevič Propp, linquista e antropologo russo, nacque a San Pietroburgo il 17 aprile 1895 e morì a Leningrado il 22 agosto 1970. le opere in cui espone le sue teorie sulla struttura delle fiabe sono Morfologia delle fiaba e La trasformazione nelle fiabe di magia.

Le citazioni sono tratte da Grammatica della fantasia.

cover Grammatica Fantasia

 

 

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L’Intruso: E altri racconti, alcuni tratti da “Tra Realtà e Mistero” – Sergio Bertoni * Impressioni di lettura

Leggere per me significa anche aprire finestre e affacciarmi su mondi, periodi, luoghi situazioni. Questo interessante ebook di Sergio Bertoni mi ha offerto molte finestre: spaccati di storia, possibili scenari futuri, amara ironia sul presente.

Il romanzo “L’intruso” narra di una vicenda ambientata al tempo dell’ultima guerra, proponendo l’esperienza di un ragazzo e la sua solitudine (non per niente è “l’intruso”) anche nell’ambito della famiglia. La Storia e una storia, il dramma di una nazione e quello intimo di una persona, una testimonianza davvero preziosa. Il racconto di una vita che trova il suo punto di svolta nell’amore.cover Intruso SB

I racconti, ben quattordici, spaziano dall’ironia alla fantascienza, passando per la Storia talvolta con derive surreali. Ci parlano di alcuni personaggi storici, dei problemi della società attuale, ci fanno riflettere.

Nel blog ho parlato anche di altri testi di questo autore, fra cui Paride Passacantando. Talvolta anche l’impossibile avviene ed è possibile leggere anche un’intervista a Sergio Bertoni.

Sinossi

Perché “l’intruso”? Perché ancora oggi vi sono alcuni padri che non provano alcun affetto, né alcuna responsabilità per le creature che mettono al mondo. Purtroppo la cronaca ci narra anche di madri snaturate che arrivano al punto di sopprimere, o di gettare in qualche cassonetto, il frutto del loro ventre. Oltre a questo filo narrante, questo romanzo vuole raccontare, ai più giovani, i disagi e la sofferenza in cui noi tutti siamo stati costretti a vivere, o a cercare di sopravvivere, durante gli orrori della seconda guerra mondiale. La narrazione si snoda su più livelli e affronta temi diversi, sia sociali sia sociologici. Comprende numerose persone realmente esistite e poche altre di fantasia. É sempre difficile, talvolta impossibile, tracciare una netta linea di demarcazione tra la storia e la fiction. Tutti, o quasi, gli episodi narrati sono realmente accaduti mentre sia la vita, sia la storia d’amore del personaggio principale (la voce narrante), sono un espediente letterario per consentire di descrivere, senza stancare il lettore e senza appesantire il testo, le traversie e le sofferenze di un periodo della nostra storia che si spera non debba mai più ripetersi.

 

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Giveaway di Storie di Storia

Se vi piace la storia, se vi piacciono i romanzi storici, questo giveaway fa per voi. E Isabel Giustiniani è un’autrice davvero brava e competente. (Potete leggere le mie impressioni di lettura dei suoi romanzi qui e qui). 

In occasione della prossima pubblicazione del romanzo storico “Il marchio di Sekhmet” di Isabel Giustiniani, Storie di Storia promuove per il mese di novembre un giveaway a tema Antico Egitto mettendo in palio copie cartacee e digitali di diverse opere.

Questo il link dove troverete le istruzioni per partecipare e la sinossi del romanzo: Storie di storia giveaway antico Egitto

 

 

 

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Scrivere zen – Natalie Goldberg #4

(Titolo originale “Writing down the bones”, Traduzione di Bernardo Draghi; originale pubblicato nel 1986; edizione italiana da me letta del 1987)

20161230_141111 blog

Un altro concetto interessante e condivisibile, almeno per me, è quello descritto nel capitolo “Problemi con il revisore”. La Goldberg considera lo scrittore come diviso in due figure: il creatore e il revisore. E afferma che i due ruoli devono essere distinti e lavorare separatamente, altrimenti il revisore potrebbe bloccare la creatività.

Ecco le sue parole:

Quando ci si dedica allo scrivere, è importante tenere il creatore separato dal revisore, cioè dal censore interno, così che il creatore goda di ampio spazio per respirare, esplorare ed esprimersi. Se il revisore comincia a scocciare sul serio, e ci si trova in difficoltà a distinguerlo dalla propria voce creativa, ogni volta che è necessario sedetevi e scrivete quello che vi sta dicendo; concedetegli di esprimersi pienamente. “Sei una stupida, chi ti ha detto che sai scrivere, che cosa sono queste schifezze…”

Meglio lo si impara a conoscere, questo revisore, e più facile diventa ignorarlo. … Non rafforziamone il potere ascoltando le sue parole vuote.

In effetti, se stiamo scrivendo la prima stesura di una storia e quindi siamo nella fase più creativa, giudicare quello che si scrive mentre lo si scrive può essere bloccante. E fermarsi per criticare ciò che si scrive prima di averlo finito può anche impedirci di finirlo. Invece, una volta arrivati in fondo alla storia, avremo modo di apprezzare e utilizzare il nostro senso critico: anzi, sarà necessario affidarsi a lui per correggere e modificare tutto quello che non funziona.

 

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Alfred Liskof, l’uomo senza storia – articolo di Marco Bonafede

Un interessante articolo scritto da un collega autore self, Marco Bonafede.

Parla di un soldato tedesco che, durante la secondo guerra mondiale, disertò per avvertire i russi dell’imminente invasione nazista.

ecco il link: http://marcobonafede.blogspot.it/p/liskof.html

 

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Sansevieria in fiore

Da anni ho una Sansevieria Trifasciata (varietà Laurentii) in vaso; d’inverno la tengo in casa, nella bella stagione in una terrazza in cui il sole batte solo nelle prime re della mattina.

Un paio di anni fa è stata rovinata da una forte grandinata e ancora si vedono i postumi nelle foglie più e meno rotte.

All’inizio dell’estate mi sono accorta che la Sansevieria stava iniziando a fiorire. Dato che era la prima volta che mi accadeva ho scattato varie foto per documentare lo sviluppo dei fiori.

Qui sotto una breve foto storia di questa fioritura.

 

20160606_073658 otto
6 Giugno 2016

 

 

20160609_074858 sette
9 Giugno 2016

 

 

20160614_083522 sei
14 Giugno 2016

 

 

 

 

20160617_075203 cinq
17 Giugno 2016

 

 

20160628_135237 quat
28 Giugno 2016

 

 

20160701_193945 tre
1 Luglio 2016

 

 

20160704_080519 due
4 Luglio 2016 – dettaglio

 

 

 

 

 

 

20160704_080530 uno
4 Luglio 2016 – dettaglio

 

20160720_080153 ultima
28 Luglio 2016

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Avete avuto fioriture analoghe?

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L’ombra del Serpente (File JE60754 Vol. 1) – Isabel Giustiniani

(ebook self)
Questo è un romanzo che unisce in modo originale elementi fantasy con episodi storici e con un thriller ambientato ai giorni nostri. La narrazione procede alternando le vicende storiche (che sono la parte preponderante del romanzo) a quelle contemporanee; le prime sono raccontate dal punto di vista del “Serpente”, le seconde sono riportate in terza persona. I due fili narrativi si snodano armoniosamente e sono entrambi avvincenti. La ricostruzione storica è accurata e i personaggi sono ben disegnati.
La scrittura e il linguaggio sono davvero buoni e, come dicevo, il dipanarsi della trama è condotto in modo sapiente. Ho trovato molto originale la scelta del protagonista-narratore, un “Serpente” dai sentimenti umani e profondi, che viaggia nel tempo.

Aspetto con interesse il proseguimento della storia e intanto consiglio la lettura di questo primo volume.

cover serpente

La sinossi su Amazon

La forza di un amore oltre le barriere del tempo.
La ricerca di Dio da parte del più insospettabile degli esseri.
Una giovane egittologa in fuga con un segreto emerso dalla tomba di Tutankhamon.
Il racconto di un viaggiatore millenario nella nostra Storia.

Nell’instabile scacchiere politico del suolo egiziano durante la primavera araba, un clamoroso furto viene perpetrato ai danni del Museo Archeologico del Cairo. Chi sono le misteriose pedine che si muovono in una scia di omicidi, disposte a tutto pur di entrare in possesso della rivelazione celata nel file JE60754?
Storia, avventura e thriller si mescolano in una vicenda che si snoda attraverso il tempo, dalla corte del tetrarca di Galilea Erode Antipa fino alla Costantinopoli del basileus Manuele II. Tra santi e peccatori – ora al seguito dei crociati di Sigismondo d’Ungheria, ora di mercanti di schiavi, cavalieri e spie – il racconto di un viaggio intrapreso solo per amore. E per sete di vendetta.

(SECONDA EDIZIONE)

L’autore

Isabel Giustiniani è un’appassionata di Storia innamorata di Bisanzio. Gestisce storiedistoria.com, sito dove si parla di narrativa storica, saggistica, personaggi ed eventi del passato. È autrice anche della raccolta di racconti “Kizil Elma. Storie di Costantinopoli”.

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Scrittura responsabile?

In questo giorni in uno dei gruppi Facebook di cui faccio parte da un paio di mesi, è stato affrontato il tema della responsabilità dello scrittore (e anche del lettore). Questo argomento è stato trattato anche in uno dei blog che seguo, Circolo16 (non ho letto tutti gli interventi).

Pubblico anche qui il mio piccolo contributo, ovvero alcune mie riflessioni sull’argomento, che è davvero complesso.

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Da un punto di vista del lettore/lettrice credo che la parola chiave sia consapevolezza. Consapevolezza di quello che si sceglie di leggere: sapere, per esempio, che non si tratta di “letteratura” o di “modelli” ma di “evasione” mi sembra un distinguo fondamentale. Quindi il problema/la domanda è: come rendere i lettori consapevoli o come salvaguardare quelli che ancora non lo sono (per età o educazione/cultura)?

Da un punto di vista dell’autore/autrice la parola chiave non può essere che libertà di espressione. Non sono però sicura che scrivere di qualunque cosa perché va di moda o perché si vende abbia a che fare con l’espressione; è certo legato alla libertà di fare quello che si vuole, però secondo me la libertà di ciascuno non può ledere quella di nessun altro e non sono sicura che certi testi non possano risultare “nocivi”, almeno per certi tipi di lettori/lettrici (penso ovviamente a quelli più influenzabili come giovani e giovanissimi, ma non solo). In tutti i casi sono dell’opinione che ognuno debba assumersi la responsabilità delle proprie azioni e quindi anche di quello che scrive.

Qualcuno ha giustamente sottolineato che non è importante tanto l’argomento di cui si scrive quanto il modo in cui lo si presenta: mi sembra un aspetto sostanziale. Presentare certi fatti o rapporti come auspicabili è ben diverso che mostrarli (anche senza giudicarli negativamente) nella loro crudezza/realtà.

Personalmente non leggo storie appartenenti ai generi che non mi piacciono, ovviamente neppure ne scrivo. Anche se ognuno, come dicevo sopra, è comunque libero di scrivere le storie che vuole, non posso fare a meno di confrontare – per esempio – certe trame con le vite delle innumerevoli donne e ragazze che nel mondo subiscono realmente sulla loro pelle soprusi di ogni genere quotidianamente e per le quali non c’è alcun lieto fine. Quindi, al di là dei gusti o delle preferenze, trovo che le storie di determinati “generi” siano alquanto inopportune.

 

 

Pubblicato in: Racconti, Scrittura

La storia

20160219_120832 blogScrivi una storia piccola, che entri in un francobollo che sarà spedito lontano e passerà da una lettera alle mani di un collezionista e poi sarà acquisito da un museo, dove tutti potranno vederlo.

Scrivi una storia grande, che sappia parlare a tutti e che di tutti tocchi una corda profonda dell’intimo e la faccia vibrare, in modo che si risveglino, si riconoscano.

Scrivi una storia facile per attirare l’attenzione, e difficile, nello stesso tempo, per stimolare i pensieri, allegra e seria, ironica e triste; a chi la leggerà sembrerà sempre diversa e non ci saranno due letture uguali, anzi, ciascuno narrerà agli altri cosa avrà letto e tutti si scambieranno i loro racconti e forse, solo dopo molti anni, capiranno che si era trattato sempre della stessa storia.

(Maggio 1996)